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Riequilibrare la forza delle gambe

Come riequilibrare la forza delle gambe per avere una pedalata simmetrica in bici? In presenza di problematiche di questo, il lavoro in bici non porterà alcun vantaggio ma, al contrario, tenderà ad aumentare tale divario a discapito anche della schiena.

Bikestepper riproduce il movimento della spinta sui pedali ma, a differenza della bici, lavora sulla forza di ogni singola gamba separatamente. Per riequilibrare la forza delle gambe, il nuovo software è dotato di una visualizzazione grafica per facilitare la correzione in tempo reale. Due barre grafiche si muovono in proporzione al carico impresso e consentono di concentrarsi unicamente sul loro allineamento, in maniera tale da spingere col miglior bilanciamento possibile tramite la tecnica del feedback visivo, dimostrata scientificamente come la più efficace.

La caratteristica peculiare di Bikestepper è riprodurre la spinta sui pedali con partenza da fermo. Ponendo attenzione a imprimere lo stesso carico per ciascuna spinta, la gamba più debole potrà raggiungere il livello della più forte. Mancando l’inerzia tipica della rotazione completa, l’attivazione muscolare è massima. L’inizio della spinta equivale ogni volta ad una partenza da fermo.

La versione elettronica

Bikestepper ha la possibilità di rilevare i Kg di forza prodotti nella spinta sui pedali, analizzando l’intera spinta di ogni gamba. Il suo software analizza e mostra il picco massimo di spinta, la forza media, la velocità di spinta e, da oggi, anche i Watt prodotti da ogni gamba nella singola spinta. Tutti i dati sono mostrati separatamente per ciascuna gamba.

Avendo a disposizione tutti i dati in tempo reale per ogni singola gamba, possiamo rilevare immediatamente se si ha una gamba debole, che in bici non produce la stessa propulsione dell’altra. L’eventuale deficit, che può essere sia di natura muscolare, di attivazione o anche posturale, è correggibile in virtù del lavoro monopodalico a feedback visivo. E’ fondamentale riequilibrare la forza delle gambe, lavorando in maniera bilaterale come in bici, senza pregiudicare l’integrità della schiena.