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I segreti per una perfetta pedalata rotonda

Come negare il fascino di una perfetta pedalata rotonda? Osservando attentamente l’elegante gesto atletico di un ciclista professionista, sarà possibile notare come le spalle restino immobili mentre le gambe spingono sui pedali con grande potenza.

Senza voler scomodare mostri sacri come Miguel Indurain, tra i più eleganti ciclisti di sempre, cerchiamo di capire come sia possibile ottenere un rendimento di pedalata ottimale, al fine di ridurre l’affaticamento e sfruttare al massimo l’energia che la nostra preparazione fisica ci consente di produrre.

La perfetta pedalata rotonda si ottiene quando siamo in grado di applicare la forza in maniera uniforme lungo tutto l’arco della pedalata. E’ quindi necessario imparare a sfruttare la spinta sui pedali fin dai primi gradi di rotazione, mentre con la gamba opposta applicheremo la forza in trazione.

Pedalata rotonda o a stantuffo

Tuttavia la posizione sfavorevole della pedivella nella parte alta, porta istintivamente a concentrare tutta la forza in una fase avanzata della spinta, trasformando la pedalata rotonda nella cosiddetta “pedalata a stantuffo“.

La pedalata rotonda non è solo l’effetto della spinta sul pedale combinata con la trazione della gamba opposta, ma è frutto di una perfetta applicazione della forza in ogni punto della rotazione.

Sappiamo che nel ciclismo i muscoli coinvolti sono tanti, e non utilizzarli in perfetta sinergia porta spesso a scomporsi. Uno strumento innovativo che, per la prima volta al mondo, permette di imparare ad utilizzare tutti i muscoli sinergicamente si chiama Bikestepper. Il suo uso permette di aumentare la potenza e di ottenere la massima applicazione della forza lungo tutto l’arco di spinta sui pedali. Infatti riproduce il movimento della spinta sui pedali con ripartenza da fermo a ogni spinta. In questo modo il cervello ed i muscoli si abituano a sfruttare al massimo tutto l’arco della pedalata. Studi scientifici hanno dimostrato che il cervello apprende meglio un solo compito per volta, ed è stranamente proprio eliminando dal movimento la parte di trazione che riusciamo a concentrare tutta l’attenzione del nostro cervello sulla corretta applicazione della forza sul pedale. Questa è l’idea vincente di Bikestepper !